Tufo e' un comune della Valle del Sabato che dista 16 Km da Avellino e 20 Km da Benevento. E' attraversato dal fiume Sabato e si trova a 250 m s.l.m. La sua estensione e' di circa 6 kmq ed e' suddiviso in un centro urbano e le frazioni di San Paolo, e Santa Lucia , per un totale di 930 abitanti residenti. Lungo le rive del fiume Sabato, alle pendici del Monte Gloria, intorno al X sec. d.C. inizio' a sorgere il primo nucleo della futura Tufo, con i suoi primi rudimentali insediamenti, realizzati proprio grazie allo sfruttamento della preziosa roccia vulcanica, presente diffusamente nel sottosuolo di questa area dell'Irpinia longobarda.
Un nuovo centro che assunse subito una notevole importanza per la sua strategica posizione di osservazione, che consente di controllare l'intera valle che dalle pendici del Monte Terminio si estende fino alle porte del Sannio. Per tali motivi Tufo fu munito subito di importanti fortificazioni e divento' teatro di memorabili battaglie durante l'intero Medioevo, tra le quali ancora oggi e' ricordata quella del 1266 tra gli Svevi e gli Angioini. Tufo resto' sotto il dominio sannita fino al secondo decennio del XV secolo per ritornare sotto la giurisdizione avellinese con la regina Giovanna II di Napoli, quando nomino' capitano a vita Sergiovanni Caracciolo, gia' conte del capoluogo irpino
Verso la meta' del 1400 il Comune, come in gran parte del Mezzogiorno, passo' sotto l'influenza degli Aragonesi. Fu in quel periodo che il piccolo avamposto si trasformo' in una comunita' vera e propria e il Castello subi' importanti ampliamenti strutturali e decorativi. Verso l'inizio del XVIII sec., dopo anni di carestie, terremoti ed alluvioni, il feudo tufese fu ceduto al conte Piatti di Venezia.
Ma l'Ottocento riscatto' la sorte del centro irpino e nel 1866 furono individuati importanti giacimenti di zolfo, che grazie all'iniziativa della famiglia Di Marzo e al lavoro di centinaia di uomini e donne, divennero in pochi anni uno dei centri minerari piu importanti del Mezzogiorno. Le Miniere Di Marzo arrivarono ad occupare anche 800 lavoratori e fu cosi' che il centro agricolo della Valle del Sabato divento' una vera e propria cittadella industriale. Negli anni '60, dopo un secolo di attivita', iniziarono a registrarsi i primi segnali di crisi, dovuti essenzialmente all'apertura dei mercati internazionali e alla mancata sfida dell'innovazione tecnologica che il Mezzogiorno registro' nel settore. Cosi' nel 1972 furono chiuse le cave dalle quali si ricavava il minerale.
Agli inizi degli anni '90 anche lo stabilimento di trasformazione e di vendita concluse la propria attivita'. Ora il Comune e l'Amministrazione provinciale stanno promuovendo un progetto di valorizzazione di archeologia industriale relativo alle miniere di zolfo. Nel frattempo, pero', un'altra risorsa del luogo il vino DOCG Greco di Tufo ha avuto la sua importante affermazione. Infatti negli ultimi 20 anni il rinomato prodotto si e' affermato sui mercati europei ed internazionali come vino di alta qualita', promuovendo un'importante trasformazione ed evoluzione dell'imprenditoria agricola locale.
Nonostante le difficolta' tipiche di un comune delle zone interne del Sud, anche dopo la disastrosa parentesi del terremoto, la sfida di Tufo continua con le sue piccole-grandi idee come il programma intercomunale di sviluppo agro-turistico-ambientale dei comune dell'Area D.O.C. del "Greco di Tufo".
Fruttato con sfumature di amarena e frutti di bosco, complesse note speziate.
Fruttato che ricorda la pesca, floreale con sentori di agrumi.
Fruttato che ricorda la mandorla e la nocciola.
Fruttato con sentori di frutti esotici e profumi floreali.
Esemplari unici in vetro lavorato per occasioni particolari.
Ci lavoriamo da qualche anno, e qualcosa di nuovo viene alla luce