Iniziamo dal bicchiere. L'ideale e' quello a forma di tulipano, non molto grande, con capacita' intorno ai 100/150 millilitri. Nel caso di grappe elevate in legno si puo' scegliere anche un baloon, lo stesso che per il cognac o il rum. Una temperatura intorno ai 9 - 13 gradi, va bene per la grappe giovani, mentre 16 - 18 gradi centigradi permettono a quelle invecchiate di dare il meglio.
I consigli per la degustazione del vino sono validi anche quando si parla di distillati. Distinguiamo quindi tre diverse fasi: un primo contatto con lo sguardo: l'analisi visiva, un seconto contatto con il profumo: l'analisi olfattiva, e dopo questi due passaggi procedi all'assaggio vero e proprio: l'analisi gustativa. Poi entriamo nella meditazione: dopo aver sorseggiato avremo un ritorno di profumi e sensazioni per via retronasale: quello che gli inglesi chiamano "finish".
Girovagando per internet abbiamo trovato l'immagine che segue: "L'albero degli aromi". Qualcuno si e' preso la briga di catalogarne i piu' diffusi, raggruppandoli in sensazioni dal floreale al fruttato al vegetale. Non vogliamo fare qui una lezione completa, ma il consiglio e' cercare i profumi, gli aromi, le essenze, il rimando a sensazioni olfattive e poi gustative che risveglino ricordi e emozioni.
Non ci sono pero' solo i profumi. La bocca, classicamente nota per la capacita' di distinguere dolce, amaro, salato, acido, percepisce anche sensazioni tattili: percepire la sensazione bruciante della grappa, a causa dell'alcol, e definirne la finezza in rapporto alla capacità dell’alcol di dissolversi in bocca. Minore e' la sensazione caustica in bocca, maggiore sara' la qualita'. Risultera', quindi, particolarmente fine ed elegante un distillato che sviluppera' una sensazione di calore molto avvolgente ma non fastidiosa che poi gradualmente lascera' spazio a una piu' o meno ampia gamma di aromi.
Spesso l'aggettivo barricato viene utilizzato come sostituto di invecchiato, ma non e' corretto. Barricato indica un prodotto passato in un certo tipo di botte: la barrique, con determinate misure e di un determinato tipo di legno. Un produttore potrebbe anche decidere di far invecchiare la grappa in una botte di legno di acacia, ad esempio, e in questo caso, anche se l'invecchiamento superasse i 18 mesi, la grappa potrebbe avere un colore molto chiaro, non ambrato come forse ci si aspetterebbe, ma sarebbe il colore corretto, data la botte utilizzata. Ogni legno fornisce colori e aromi diversi e, dove e' possibile, e' sempre giusto informarsi del tipo di invecchiamento che il distillato ha subito.
Infine gli stuzzichini: sono perfetti quelli che riducono o azzerano la persistenza delle sensazioni gustative: pistacchi salati, Parmigiano Reggiano, crostini con miele d'acacia.
Ma l'abbinamento piu' classico e riuscito e' certamente con il cioccolato fondente, un abbinamento proposto anche con il Cognac o con il Rum. Questi distillati risultano pienamente adatti a questo tipo di abbinamento poiche' contrariamente al vino, sono capaci di sostenere la forte personalita' del cioccolato.
Concludiamo ricordando che il piacere dei distillati, cosi' come dei vini, non e' mai rappresentato dalla quantita', ma esclusivamente dalla qualita' e in modo particolare dai profumi e dagli aromi.
Fruttato con sfumature di amarena e frutti di bosco, complesse note speziate.
Fruttato che ricorda la pesca, floreale con sentori di agrumi.
Fruttato che ricorda la mandorla e la nocciola.
Fruttato con sentori di frutti esotici e profumi floreali.
Esemplari unici in vetro lavorato per occasioni particolari.
Ci lavoriamo da qualche anno, e qualcosa di nuovo viene alla luce